By Franco Ruinetti
#426351 / aantal kerenCamminando (by Franco Ruinetti)
Camminare è meglio delle pillole. E' l'attività fisica più naturale, che non necessita di niente, a parte le scarpe, che ne ho consumate diverse paia. Io sono anni che, almeno due volte alla settimana, faccio 6 o 7 chilometri da Riccione a Portoverde, andata e ritorno, col sole o con l'ombrello, sul ciglio del mare. E' un impegno, qualche volta pesante, che fa bene al corpo e allo spirito. Non calcolo il tempo che impiego. Procedo lentamente quando mi pesa la testa piena di pensieri, fantasie, idee, memorie ammucchiate come in una soffitta, ma mi capita anche, per qualche tratto, di balzellare al piccolo galoppo.
Nelle brume dell'inverno non c'è nessuno, il mondo è spoglio, le rare piante sono scheletri. Ma io non sono da solo. Mi appare mia madre, messaggera della Madonna, nella grande cucina. Non ascolto i suoi brontoli perché scivolano, col fumo, su per il camino. Li prende il vento per restituirmeli nel futuro con la dolcezza amara del rimpianto.
Presenza eccezionale, sul litorale, è un cavallo in corsa col relativo fantino, anzi, fantina. Guardo le zampe dell'animale. M'incuriosisce il loro movimento che anche un artista famoso come Géricault, ha sbagliato a rappresentare.
Certi incontri mentali sono occasionali e imprevedibili. Riecco quel pittore che conobbi e apprezzai ad un concorso. Non so se arriva dal mare come Venere, di certo viene dall'aldilà perché non c'è più. Ogni tanto si spruzzava la nebbia di un barattolino in bocca. Mi disse: “Se ti farà piacere ti regalerò un quadro.” Risposi: “Certo che mi farà piacere. Se me ne regalerai due l'apprezzerò il doppio.” Concluse:“Non essere ingordo”.
E quando mi capita di non sentire più il lamento dell'acqua che accarezza la spiaggia, nel silenzio che si frantuma talvolta mi compare lui, non so chi sia, che mi chiede qualche soldo.
“Sono separato, ho perso moglie, casa, figlia, lavoro. Dormo nella Punto... Non mi resta che rubare e mi aspetta la prigione perché la miseria è un reato.”
M'impongo di fare l'altalena al cervello, per addormentarlo, col ritmo dei passi. Ma non è possibile: la mente è sempre accesa.
Spesso guardo laggiù dove finisce il mondo e finisce la vista. Ricordo San Tommaso: 'se non vedo non credo'. Eppure dopo quel limite c'è ancora la terra che non vedo, c'è ancora la vita. Mi convinco, per farla finita almeno provvisoriamente con questo pensiero, che la morte, come l'orizzonte, non è la fine.
D'estate la spiaggia è il luogo affollato delle vacanze e della libertà dove le genti si vestono della luce del sole. In me, che pesto l'acqua sull'orlo dell'Adriatico, rigenerano i desideri mai spenti e seduco le donne più belle. Che non lo sanno.
Ieri a tarda sera, ultima di luglio, camminavo sulla battigia ed ero leggero, mi veniva la voglia di cominciare a correre. Il mare era fermo in un incantesimo e le stelle vive bucavano il cielo di cristallo. La luna era assente, per i fatti suoi. Quando, lontano, ho visto il bagliore di un fuoco. Dopo un po' mi sono fermato ad una certa distanza per ammirare una scena dove la vita diventa poesia, bella, mi viene da dire mistica. Erano forse una ventina tra ragazzi e ragazze in cerchio intorno ad un rigoglioso falò che, al suono della chitarra, seduti sulla sabbia, dondolando e tenendosi per mano, cantavano in semitono per non rompere la magia della notte. Ad un tratto il musicista mi ha fatto cenno di avvicinarmi, allora mi sono fatto largo nella circonferenza e ho cominciato a cantare la canzone che non conoscevo copiando le loro voci.
Così, camminando per andare in cerca della salute, ho incontrato una mezz'ora di giovinezza.
Franco Ruinetti
Illustrazione di Enzo Maneglia Man
Da FighilleArte
Martedì 13 maggio 2023
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